Early European Books è la biblioteca digitale che consente di accedere ad alcune delle collezioni più significative del mondo dei libri stampati più antichi. Tutte le opere stampate in Europa prima del 1701, indipendentemente dalla lingua, rientrano nell’ambito del progetto, insieme a tutte le opere precedenti al 1701 realizzate nelle lingue europee stampate in paesi più lontani.
Dopo l’inserimento della Collezione 1 resa possibile dall’accordo tra ProQuest e la Royal Library di Copenhagen, è disponibile sul web la Collezione 2 che attinge al ricchissimo patrimonio della Biblioteca nazionale di Firenze.
La selezione delle opere si concentra su quattro collezioni di particolare importanza storica e bibliografica rientranti nelle dotazioni della biblioteca risalenti a questo periodo:
1. Fondo Nencini Aldine. Composta da più di 1000 edizioni stampate dalla Tipografia Aldina, fondata da Aldo Manuzio il Vecchio (conosciuto anche come Aldus Manutius) a Venezia nel 1495, la cui attività fu continuata dalla moglie, dal figlio e dal nipote fino al 1590. La Tipografia Aldina fu una delle istituzioni storicamente più significative della nascente storia dei libri stampati, con numerose innovazioni tra le quali la prima introduzione del carattere corsivo e l’adozione del formato ottavo, più piccolo e portatile. Manutius fu uno studioso di greco antico e la stampa ricoprì un ruolo centrale nella riscoperta rinascimentale della cultura greca. Egli radunò studiosi del greco, editori e compositori tipografici per produrre importanti edizioni ‘formato tascabile’ di Aristotele, Omero, Sofocle e altri, nonché grammatiche e dizionari di greco. Dalla Tipografia Aldina uscirono testi in latino di Marziale, Ovidio, Virgilio e altri, nonché testi letterari italiani quali le poesie di Petrarca e la prima edizione portatile della Divina Commedia di Dante. Il testo aldino divenne l’edizione standard di Dante fino alla fine del diciannovesimo secolo, mentre la seconda edizione aldina (1515) fu la prima a includere il famoso schema xilografato riproducente i gironi infernali.
2. Postillati. Una collezione di più di 80 volumi del cinquecento e del seicento, la cui importanza risiede nelle postille, o annotazioni a margine. I ricercatori potranno leggere note a margine scritte da Galileo Galilei (1564-1642) sulle proprie copie personali di opere di Euclide, Petrarca, Ariosto, Tasso e Orazio. Altri autori degni di nota includono Michelangelo Buonarroti il Giovane (nipote del Michelangelo pittore e scultore), il commediografo Lodovico Castelvetro e il poeta Alessandro Tassoni. Sempre per il filone astrologico, vi sono anche edizioni di opere di Galileo e Giovanni Keplero con annotazioni del seguace di Galileo, il matematico e scienziato Vincenzo Viviani (1622-1703).
3. Fondo Rinascimento. Le dotazioni della Biblioteca Nazionale includono una collezione in gran parte esaustiva di testi chiave del rinascimento italiano negli ambiti della letteratura, della filosofia, della teologia e della storia dell’arte.
4. Sacre rappresentazioni. Oltre 600 edizioni cinquecentesche e seicentesche di sacre rappresentazioni, opere in versetti popolari a tema biblico, rappresentanti episodi delle vite dei santi e leggende cristiane, originariamente messe in scena a Firenze e più in generale in Toscana e considerate dagli studiosi come le forme fondatrici del teatro italiano. Sebbene la maggior parte dei testi siano anonimi, tra le opere di autori conosciuti vi sono Figliuol prodigo di Castellano Castellani e Rappresentazione di San Giovanni e Paolo di Lorenzo de’ Medici.
Fonte: Bibliostoria
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