Interviste online da pubblicare in rete: Wetoku Stampa
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wetoku

La rete rappresenta uno straordinario strumento per la comunicazione, grazie soprattutto alla possibilità di annullare le difficoltà determinate dalle distanze.
Oggi vorrei parlarvi di Wetoku, una fantastica applicazione che consente di realizzare interviste online tra due utenti muniti di computer, webcam e microfono, per una durata massima di 10 minuti, per poi pubblicarle in un sito web.
Ovviamente è anche necessaria una connessione ad internet sufficientemente veloce e la registrazione gratuita al servizio.

Una volta registratosi, il primo utente (l’intervistatore) dovrà creare una nuova intervista inserendo il titolo, il proprio nome e quell dell’intervistato. Sceglierà, inoltre, se rendere l’intervista pubblica oppure privata. Al termine di questa procedura compare l’invitation link, ovvero l’indirizzo web da inviare come invito al secondo utente (l’intervistato). Dalla stessa finestra si aprirà un piccolo pop up con la richiesta da parte del sito di permesso per accedere a videocamera e microfono. Per utilizzare il servizio è necessario cliccare su “Consenti”. Dopo essersi accertati che la webcam e l’audio funzionino sarà sufficiente inviare all’intervistato il link affinché anche lui possa entrare nel vivo dell’intervista. Comparse entrambe le facce fianco a fianco, sarà sufficiente cliccare sul bottone rosso per cominciare a registrare.
Quali applicazioni nella didattica per Wetoku? 

Una prima possibilità è – ovviamente – quella della classica intervista a coppie tra studenti della medesima classe (come role play o come presentazione ad inizio corso). Un esercizio che può anche essere effettuato a casa e comodamente consultato dall’insegnante in un secondo momento. Se insegnate in una classe virtuale ancora meglio! Le lunghe presentazioni scritte possono essere sostituite da una ben più frizzante intervista doppia tra corsisti che ancora non si conoscono. In questo caso, per evitar loro l’imbarazzo delle nuove domande, potete anche assegnare random delle domande un po’ buffe che da un lato aiutino a rompere il ghiaccio e dall’altro contribuiscano portare alla luce informazioni particolari sui vostri studenti, che altrimenti resterebbero sconosciute.

Un’altra attività è quella expert interview, intervista ad un esperto. In questo caso Wetoku può essere utilizzato a conclusione di un’attività di ricerca da parte degli studenti (ad esempio al termine di una webquest). Se il tema su cui i diversi gruppi di studenti hanno lavorato è lo stesso, i gruppi ssaranno tutti sufficientemente esperti per poter formulare domande di un certo spessore e, quindi, “testare” reciprocamente le conoscenze acquisite in materia. Se i temi sono differenti le domande resteranno probabilmente ad un livello più superficiale e lo spirito di competizione (“chi ne sa di più”) viene sostituito dalla curiosità della scoperta relativa al nuovo tema.

In ogni caso assolutamente da sfruttare la possibilità offerta dalla registrazione di analizzare il materiale prodotto: non solo da un punto di vista linguistico ma anche per gli aspetti cinesico-gestuali e quindi la comunicazione non verbale.

Fonte: Didattica 2.0

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