Suminagashi è un’arte, una tecnica decorativa, un modo per meditare, anche un gioco ma la leggenda racconta che all’origine fu un dono degli dei agli uomini.
La parola è formata da “sumi” che significa inchiostro e “nagashi” che si può tradurre con i verbi galleggiare, scorrere via, fluttuare. Inchiostro fluttuante quindi, ma come e dove l’inchiostro può fluttuare?
Nell’acqua, insieme all’acqua e attraverso l’acqua.
In questa forma di espressione artistica i infatti si usano gli stessi strumenti della calligrafia, i famosi quattro tesori: “sumi” il bastoncino d’inchiostro, “suzuri” la pietra, “hude” il pennello e “kami” la carta.
Nel suminagashi si disegna sull’acqua e quando il disegno è pronto lo si raccoglie con un foglio di carta. Nato come gioco il suminagashi diventa ben presto una tecnica decorativa per creare carte particolari usate nella legatura dei libri ma anche come sfondi per stampe e dipinti. Le linee morbide e sinuose ma anche spezzate e irregolari dei disegni suminagashi infatti evocano facilmente gli elementi della natura amati da sempre dalla cultura orientale.
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