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Prove INVALSI: il punto di vista della mamma di un bambino dislessico E-mail
Docenti - INVALSI
Mercoledì 05 Maggio 2010 22:58
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 Ho appena ricevuto una mail da Laura, mamma di un bambino dislessico, che testimonia del diffuso malessere di tanti genitori che, piuttosto che sottoporre i propri figli al disagio e all'umiliazione di affrontare senza adeguati strumenti compensativi le prove INVALSI, decidono di non mandarli a scuola in quella giornata.

E' una vera sconfitta per la scuola e spero che la sua amara riflessione possa contribuire a non ripetere più in futuro questa profonda discriminazione.

"Mentre il MIUR sbandiera il protocollo di intesa a favore degli alunni con DSA (disturbi specifici di apprendimento come la dislessia) e mentre è in discussione alla Camera una legge nazionale di tutela, succede che l’Invalsi, emanazione del MIUR, nega agli alunni DSA l’utilizzo degli strumenti compensativi nel corso delle prove di valutazione (SNV) per le classi 2a e 5a elementare (6 e 11 maggio) e 1a media (13 maggio). Gli strumenti compensativi, tra cui il computer, già previsti per legge dal DPR 122, consentono ai bambini dislessici di bypassare le difficoltà di lettura e scrittura per poter eseguire i compiti, seguire le attività scolastiche, studiare e apprendere, alla pari con i compagni.


Ma per queste prove Invalsi invece NO: non possono usare il computer né un lettore esterno…solo ed esclusivamente carta e penna poiché dovranno svolgere i test “come tutti gli altri” (nota Invalsi del 15/4). Inoltre la loro prova sarà tenuta a parte e non rientrerà nella media. Quindi oltre al danno anche la beffa, una beffa che odora di emarginazione.
Mio figlio, 11 anni, dislessico-disgrafico e intelligente, utilizza normalmente anche a scuola il PC per leggere e scrivere ed ha un ottimo rendimento scolastico. Nelle esercitazioni effettuate sulle prove Invalsi dell’anno scorso ha ottenuto risultati buoni ed in alcuni casi ottimi.
Perché dovrei sottoporlo alla frustrazione di affrontare una prova ufficiale senza gli strumenti che utilizza abitualmente e ai quali ha diritto? Perché dovrei mettere a repentaglio la sua autostima così faticosamente acquisita? Perché dovrei calpestare il percorso di autonomia costato anni di intenso lavoro? A chi giova la crudeltà di farlo sentire “nudo”, profondamente inadeguato, incapace di agire, assolutamente solo di fronte alle sue difficoltà?
Il fatto che tali prove non vengano valutate individualmente è consolazione di poco conto poiché sicuramente mio figlio investirà tutto se stesso nell’affrontarle al meglio.
Ma l’Invalsi non ha voluto tenere in considerazioni tali aspetti, nonostante l’invito da parte dell’Associazione Italiana Dislessia riguardo alla modifica della nota in questione.
Il triste risultato è che, come me, moltissimi genitori opteranno per il male minore tenendo a casa i propri figli dsa, ASSENTI per DRITTI NEGATI.
Invito l’Invalsi a verificarne la percentuale e a darne pubblica comunicazione. Il dato sarà sicuramente superiore alla media degli assenti, segno indiscutibile dell’insuccesso formativo ed educativo di un ente il cui obiettivo è quello di valutare la qualità della scuola italiana. Un paradosso all’italiana, ma in questo caso a danno di bambini indifesi."

 


Laura mamma di un bambino dislessico
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Commenti  

 
#2 ELIDE 2010-05-10 20:00 Mio figlio frequenta la seconda elementare e si sta preparando a questa prova come facevo io alle superiori prima di un compito in classe… credo che si stia pretendendo troppo dai nostri bambini dimanticandosi totalmente il rispetto dei loro bisogni, dei loro tempi, dei loro ritmi, della loro persona insomma! Poi ci lamentiamo se i nostri giovani si ribellano, si sbandano, … cominciamo a rispettarli, solo allora potranno fidarsi della nostra "guida"! Io la penso così! La scuola deve ridimensionare i suoi obbiettivi adattandoli all'età del bambino, alle sue esigenze e ai suoi bisogni… Il discorso è lungo e più complesso, ma credo che in linea di massima si sia capito come la penso.
Una mamma.
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#1 Rosalba 2010-05-06 19:41 Salve Roberto e un saluto a Laura, sono appena rientrata dalla somministrazion e delle prove invalsi, iniziate appunto nella giornata odierna. I punti dolorosi sono tanti, i bambini con DSA, i bambini affetti da autismo ad alto funzionamento che fanno prove di eccellenza che vengono escluse, i bambini con problemi non riconosciuti che spesso non aprono neppure il fascicolo.
Poi ci sono tutti gli altri… Quelli ritenuti in grado di sostenere prove di questo tipo.
Quelli per cui tutto l'anno si usa la valutazione formativa, cui abbiamo insegnato evitando il nozionismo perchè così abbiamo ritenuto opportuno fare.

Eppure la prova invalsi è una prova profondamente nozionistica e lontana anni luce dal modo di apprendere e dal modo di esprimere la competenza, da parte dei bambini.
Per cui Laura non si dispiaccia, questa prova taglia fuori dalla fasce dei "bravi" milioni di bambini tra cui il suo. Taglia fuori milioni di bambini che nella produzione autonoma sono eccellenti e nei test crollano.
Non se ne dispiaccia, così come non faccio io perchè non sarà certamente un prova di questo tipo a dire se un alunno è capace o meno o se avrà un futuro in società.
La prenda per quello che è, una delle tante esperienze pessimamente gestite del nostro ministero. A suo figlio dica che anche i grandi sbagliano forse più dei bambini.

Un saluto
Rosalba
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