Un fantastico viaggio nel tempo è la suggestiva proposta della Maestra Giusi, che propone un'unità didattica dedicata ai graffiti, dagli aintici incisori delle grotte prestoriche fino ai writers di oggi.
Si tratta di un percorso didattico particolarmente adatto per i bambini delle classi terze, alle prese con lo studio della Preistoria, in coerenza con le indicazioni di Clio 92: "Qualunque progetto curricolare di educazione alla storia deve tener conto delle strutture mentali e delle conoscenze pregresse dei bambini. Le esperienze del tempo sociale e del tempo psicologico, le competenze linguistiche e i frammenti informativi sul passato, formati dal curricolo parallelo costituiscono il patrimonio che deve offrire gli agganci adatti alla fondazione del curricolo."
Un lunghissimo viaggio nel tempo dunque, ch parte dai murales che colorano i muri delle nostre città per tornare indietro nel tempo, negli antri più oscuri delle caverne preistoriche.
E per concludere l'argomento seguirà una discussione in classe dal titolo... "I graffiti: arte o vandalismo"
In questo periodo si usava anche una tecnica opposta a quella abitualmente in uso: si stendeva sull’intonaco un colore scuro e lo si copriva poi con uno più chiaro sul quale si tracciava il disegno. Asportando poi con il graffito lo strato chiaro, emergeva quello scuro collocato di sotto.
Ancor oggi il graffito è usato per decorare intere pareti, in particolar modo gl’interni di uffici, e muri.
Il Graffitismo, Graffiti art o aerosol art, nasce nei quartieri popolari dei neri nel Bronx. Prende spunto dalle pitture spontanee eseguite da giovani non professionisti con bombolette spray sulle facciate delle case, sui muri delle stazioni, ma soprattutto nei luoghi pubblici come: gli scompartimenti dei treni e della metropolitana di New York. I loro disegni, spesso delle scritte, riportano frasi di protesta, di contestazione. I graffitisti usano un segno rapido, scattante, con colori brillanti. È un tipo di arte presa a modello da alcuni giovani per esprimere la propria libertà, mentre dai molti è considerata solo un atto di puro vandalismo. Alcuni di questi giovani, come Jean Michel Basquiat, assistente di Andy Warhol², riescono a emergere e a esporre le loro opere in grandi mostre, divenendo famosi a livello internazionale.
Negli anni settanta il Graffitismo è esportato dagli Stati Uniti in tutto il mondo e in varie forme.
In Italia qualche comune ha adibito dei piccoli spazi pubblici per permettere ai giovani di esprimere il loro estro con i Graffiti.