Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato un decreto che non solo pone fine alla tragicommedia del recupero dei famosi 150 mensili (peraltro già avvenuto nel cedolino di gennaio).
Il Decreto pone le condizioni per il recupero degli scatti stipendiali del 2012 e 2013, che dovranno essere negoziati all'ARAN. Per questi scatti viene accantonata la somma di 120 mln di euro provenienti dal fondo derivante dai risparmi provenienti dai tagli Gelmini. Il resto dovrà provenire dal taglio al fondo di istituto (e questo è un autentico scandalo perchè a pagare il prezzo del legittimo adeguamento economico dei docenti, ancora del tutto insufficiente, saranno gli studenti attraverso il complessivo impoverimento dell'offerta formativa).
"Il Consiglio dei ministri - recita il comunicato del CdM - ha approvato, su proposta del Presidente, Enrico Letta, e dei ministri dell'Istruzione università e ricerca, Maria Chiara Carrozza, dell'Economia e Finanze, Fabrizio Saccomanni, e della Pubblica amministrazione e Semplificazione, Gianpiero D'Alia, un decreto legge in materia di retribuzioni per il personale della Scuola che demanda ad un'apposita sessione negoziale il riconoscimento dell'anno 2012 ai fini della progressione stipendiale del personale della scuola (docente, educativo ed Ata)".
Il Decreto dà lo stop al prelievo dei 150 euro dagli stipendi ed evita, inoltre la doppia emissione per il reintegro delle somme sottratte. Per lo stipendio di gennaio 2014 i 150 euro decurtati, saranno recuperati con una emissione straordinaria.
Inoltre, a sorpresa, il Decreto ripristina gli scatti stipendiali per il 2014
Leggiamo nel comma 4 del Decreto, "in relazione a quanto disposto dall'articolo 1, comma 1, lettera b), del Decreto del Presidente della Repubblica 4 settembre n. 122, per il personale della scuola non trova applicazione per l'anno 2014, nell'ambito degli stanziamenti di bilancio relativi alle competenze stipendiali, l'articolo 9 comma 1 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, come prorogato dall'articolo 1, comma 1, lettera a), del citato decreto del presidente della Repubblica . 122 del 2013"
Il testo, dunque, stabilisce che per il 2014 "non trova applicazione" il blocco previsto dalla Manovrina correttiva del 2010 (dl 78, misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria), che stabilisce - al comma 1 dell'articolo 9 - che il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti pubblici (compresi quelli della scuola) "non può superare, in ogni caso, il trattamento ordinariamente spettante per l'anno 2010, al netto degli effetti derivanti da eventi straordinari della dinamica retributiva, incluse le variazioni dipendenti da eventuali arretrati".
Infine, "il ministro dell'Economia - troviamo riportato alla fine del primo articolo - è autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio".
Fonte: OrizzonteScuola