foto da amando.it
Dal sito web della casa editrice Loescher è possibile scaricare la pubblicazione "NESSUNO NASCE BULLO! Bulli si diventa - Famiglia e scuola insieme per impedirlo", curato da Enrica Maria Bianchi, Viviana Rossi e Barbara Urdanch.
Gli atti di bullismo o di cyber bullismo vanno oltre il semplice dolore fisico e i danni psicologici di chi ne è vittima possono durare per sempre. Non sono affatto "ragazzate" destinate a esaurirsi in piccoli scherzi o normali litigi, ma episodi di vera e propria persecuzione e discriminazione violenta, che possono portare spesso le vittime più fragili a gesti estremi o aprire ferite destinate a restare per tutta la vita. È un bene che gli episodi di violenza siano svelati e portati alla luce, ma occorre riflettere sulle loro implicazioni pedagogiche.
Come può la scuola fermare questo fenomeno?
Per fermare il bullismo serve il contributo di tutti: ragazzi, docenti, genitori, istituzioni, …. occorre che gli adulti sappiano ascoltare, dialogare, educare alla responsabilità, insegnare a rispettare le regole …
Gli esperti del settore ritengono che, al di là del deficit socio-relazionale connesso al problema del bullismo (collegato all’incapacità di accettare, vivere e gestire i conflitti), ci sarebbero meno bulli se gli insegnanti fossero più attenti a capire i vari segnali (detti, scritti o semplicemente letti negli occhi dei loro studenti); ma anche più autorevoli (non autoritari!) nel dare e far rispettare le regole. Lo stesso vale per le famiglie: i genitori coinvolti devono riuscire ad ammettere a se stessi e agli altri che il bullo è il proprio figlio e a cominciare a fare qualcosa (aiutati!) per rimediare. Se il genitore riesce a diventare un efficace punto di riferimento per il figlio, questi non avrà bisogno di risolvere i propri problemi con dimostrazioni di forza o prevaricando gli altri … e nemmeno con atti finali irreparabili!
Scarica qui la pubblicazione "Nessuno nasce bullo"