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400 genitori di bambini e ragazzi dislessici contro il "negazionismo" sui DSA E-mail
Risorse - DSA
Sabato 22 Maggio 2010 17:01
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Ricevo e pubblico volentieri una lettera aperta inviatami da Laura Ceccon che denuncia pubblicamente la situazione di estremo disagio nella scuola italiana per i tantissimi bambini e ragazzi dislessici.
L'aspetto più preoccupante è il tentativo di minimizzare o negare l'esistenza di un problema che, se adeguatamente riconosciuto e affrontato, può consentire a quanti ne sono interessati, un percorso di apprendimento non dissimile da quello degli altri compagni.

"Le esternazioni “negazioniste” sulla dislessia e i DSA (disturbi specifici di apprendimento), tornano alla ribalta ogni qualvolta la legge nazionale in discussione faccia un piccolo passo in avanti. Solitamente sono espresse sui media da “gente comune” che riprende con toni da crociata le note campagne denigratorie contro la psichiatria ed in particolare contro l’ADHD mettendo nel calderone, senza alcun distinguo, anche i DSA.

Stupisce però vedere scritte le stesse identiche affermazioni (pubblicate da un quotidiano a fine aprile) a firma del Prof. Giorgio Israel, consulente del Ministero dell’Istruzione, ma si sa non è il titolo né l’occupazione a garantire la qualità.
Come genitori di bambini dislessici, disgrafici, disortografici e discalculici, in pieno accordo con le precisazioni espresse dal Prof. Giacomo Stella fondatore dell’Associazione Italiana Dislessia (pubblicate dallo stesso quotidiano ma stranamente con immediato diritto di replica concesso al Prof. Israel), ribadiamo che i nostri figli non sono malati né tantomeno anormali o “handicappati”. Sono ragazzi intelligenti che hanno semplicemente modalità di apprendimento che, non passando attraverso i classici automatismi, necessitano di metodologie didattiche personalizzate.
Ma al di là di tante parole, vorremo solo suggerire, a chi si lascia incantare dalle ben architettate congetture “negativiste”, di seguire attentamente anche solo per qualche giorno nei compiti per casa uno dei nostri figli. Toccherete con mano le loro reali difficoltà, vedrete la loro estraneità a cose assolutamente ovvie, percepirete direttamente la loro incredibile fatica a fare azioni anche banali come scrivere o leggere due parole o fare un semplice calcolo a mente. Capirete quanto pesante è il carico emotivo sulle loro piccole spalle e quanto impegno è richiesto alla famiglia per seguire le attività scolastiche. E soprattutto vi stupirete nello scoprire quanto sono intelligenti, geniali e creativi.
Qualcuno avrà il coraggio di dire che fanno apposta, che è tutto un bluff? Dopo un’esperienza diretta, fianco a fianco, non crediamo proprio. Vi accorgerete anche che con la comprensione delle loro difficoltà e con l’aiuto di strumenti didattici adeguati sono bambini in grado di seguire il percorso di apprendimento come i loro compagni, o anche meglio.
Forse allora capirete che il problema non è essere diversi. Il problema è essere capiti e rispettati nella propria diversità. Possibile che sia così difficile da comprendere?

Link
intervento del prof Israel – Il Giornale del 24/4 e Il Foglio del 28/4
http://www.ilgiornale.it/interni/cosi_trasformano_scuole_ospedali/22-04-2010/articolo-id=439513-page=0-comments=1

intervento del prof Stella – Il Giornale del 11/5
http://www.ilgiornale.it/interni/non_chiamate_malati_nostri_bimbi_dislessici/11-05-2010/articolo-id=444437-page=0-comments=1

lettera delle Associazioni al Ministro Gelmini sull’intervento del prof Israel
http://www.facebook.com/pages/Vicenza-Italy/Laura-mamma-di-un-bambino-dislessico/456803020023?v=app_2373072738#!/topic.php?uid=456803020023&topic=17614

Firmano la presente lettera 400 genitori (ove non diversamente specificato) Per firmare e per visionare le adesioni:
http://www.facebook.com/topic.php?topic=17618&uid=456803020023&ref=mf"

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Commenti  

 
#1 Azzurra Spreafico 2010-05-23 14:46 Sono un'educatrice e attualmente seguo un bambino ADHD in educativa scolastica. Nella sua classe vi sono inoltre due bambini dislessici. Sono molto vicina alle parole espresse nella lettera. I due bambini in classe sono spesso lasciati a loro stessi, certe volte anche incolpati di essere "pigri e svogliati" nonostante la loro dislessia. I quaderni scritti dalle maestre e dai compagni di banco perchè "non c'è tempo da aspettare" oppure le continue frasi come "fai quello che puoi" come se l'unico modo per insegnare e imparare sia quallo della media. E' molto triste e certe volte mi chiedo se, un concetto di salute come il nostro, che cerca di inglobare la sfera fisica, psichica e sociale e tutelato da Convenzioni Mondiali, sia effettivamente preso in considerazione quando si tratta di dislessia.
Ciao, Azzurra
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