E' uscita la Circolare Ministeriale che disciplina le modalità di valutazione degli alunni per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione per l'a. s. 2010/2011.
Molti colleghi auspicavano modifiche in merito all'espressione del voto finale dell'Esame di Stato, ma le attese sono andate deluse in quanto la Circolare riconferma integralmente il criterio, utilizzato lo scorso anno, della "media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5", precisando che trattasi di media artimetica e non media ponderata, per cui tutte le prove d'esame avranno pari peso al fine della determinazione del voto finale, peso equivalente al voto di ammissione all'esame, frutto di una valutazione triennale, che nel gioco della media aritmetica avrà dunque lo stesso valore, ad esempio, della prova scritta di seconda lingua!
Qualcuno, molto saggiamente, aveva proposto di esprimere una valutazione complessiva a tutte le prove scritte, in modo da operare una media aritmetica finale tra 3 sole componenti: voto di ammissione, voto degli scritti, voto della prova orale. In tal modo si sarebbe assegnata una rilevanza maggiore alla valutazione del giudizio di ammissione e si sarebbe scongiurato il pericolo che un esame non brillantissimo (vale la pena ricordare come nella prima adolescenza siano diversi i fattori emotivi che possono condizionare ed alterare le prestazioni di uno studente), possa risultare determinante al fine del voto finale. Purtroppo questo accorgimento sembra non possa trovare possibilità di attuazione, così come non possono essere applicati "bonus", così come previsto per all’esame di Stato conclusivo del II ciclo d’istruzione.
Lo scorso anno scolastico, nel mio Istituto, è capitato un caso di un alunno ammesso all'esame con 8 ed uscito con 6, ed un altro caso con una situazione esattamente opposta, per cui uno studente con notevoli capacità fu ammesso con il 6 per non aver dimostrato nei 3 anni un impegno adeguato ed è uscito con l'8 per aver sfruttato nei 3 giorni d'esame quelle potenzialità.
Qualcuno mi spieghi il senso di tutto ciò...
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Commenti
Voglio fare una provocazione… perchè non fare solo gli esami di terza media, di superiori e di laurea lasciando la preparazione da parte, tanto il voto finale si decide lì! Pensate che risparmio, niente scuole, niente insegnanti! Tutti gli alunni che affrontano gli esani da privatisti come i quiz della patente! Ah che bel mondo!!! Ma se a voi non dispiace io non ci voglio vivere. Spero che noi elettori capiamo che non si vive di furbizia ma di serietà (i presupposti ci sono tutti) e spazziamo il pattume che per decenni ci ha seppellito ( da non riciclare ma da portare in discarica in questo caso)e forse allora anche l'Italia sarà degna di far parte della così tanto decantata Europa migliore. Ce lo meritiamo e lo meritano soprattutto i nostri figli!!! Citazione
Grazie Citazione
Come pensi che una commissione d'esame possa tener conto del voto di ammissione nella valutazione di ogni singola prova, quando poi a far media contribuisce la prova nazionale che assegna un voto completamente standardizzato? Credo piuttosto che il capoverso da te citato contraddica clamorosamente l'indicazione precedente di operare la media artimetica per il giudizio finale.
E poi il riferimento al 6 è piuttosto riduttivo. Nel mio istituto un ragazzo fu ammesso con l'8 ed uscì col 6…
Ripeto, sarebbe stato sufficiente assegnare al giudizio di ammissione una rilevanza maggiore al fine della determinazione della media finale.
Saluti Citazione
a) di leggere la circolare per intero; in un capoverso successivo a quello ciutato essa recita:
\"«Al riguardo, è quasi inutile ricordare che tutti gli allievi ammessi all’esame di Stato hanno già conseguito nello scrutinio finale almeno un voto di sufficienza nelle diverse discipline. Sarà perciò cura precipua della Commissione e delle Sottocommission i d’esame, e della professionalità dei loro componenti, far sì che il voto conclusivo sia il frutto meditato di una valutazione collegiale delle diverse prove e del complessivo percorso scolastico dei giovani candidati. Si cercherà così di evitare possibili appiattimenti, che rischierebbero di penalizzare potenziali “eccellenze”»
Gli allievi hanno conseguito almeno la sufficienza al momento dell\'ammissione.E questo è un dato di partenza, una soglia minima invalicabile. Tradotto in soldoni significa che i voti che fanno media8cioè delle singole prove) non possono contraddire questo assunto, cioè che la commissione non può valutare una prova con un voto inferiore al 6. Ma significa anche che la Commissione deve attribuire i voti ad ogni prova, poichè fa media, deve essere un voto \"meditato\", non una mero esercizio ragionieristico . Bisogna tener conto dei vari fattori contestuali, personali, emotivi che hanno concorso alla performance della prova. Ciò significa che non basta contare gli errori e proporzionalmen te mettere un voto.
b) di ricordarci che la valutazione è una prerogativa inderogabile degli insegnanti e che gli insegnanti della commissione non è un caso che siano gli stessi insegnanti che hanno seguito gli studenti durante uno o più anni del ciclo d\'istruzione. Ciò significa che uno studente studioso e bravo non deve essere penalizzato nel voto di una o più prove d\'esame, compresa quella Invalsi.
Saluti Citazione
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