Le tematiche legate all'omofobia sono di grande attualità, occupando le prime pagine dei giornali sia per aberranti fatti di cronaca che per infelici e spesso irresponsabili interventi di alcune tra le massime autorità del nostro Paese.
All'estero, come sempre anni luce avanti rispetto a noi, la scuola si interroga su come inserire questa tematica all'interno dei programmi didattici e l'esperienza che vi presento ne costituisce una esemplare testimonianza.
Un istituto di Londra ha introdotto nelle sue classi lo studio di personaggi omosessuali della storia, nell’ambito di un programma mirato a combattere l’omofobia tra i ragazzi.
“Cosa hanno in comune – chiede l’insegnante – Sir Elton John, Alessandro il Grande, William Shakespeare e Clare Balding?“. Intanto le slides di Ian McKellen, Giulio Cesare, Martina Navratilova, Riccardo Cuordileone e Oscar Wilde sono mostrate alla classe. Il programma ai 1.350 alunni della Stoke Newington School sta avendo così tanto successo da essere esportato anche in altre scuole. “Avevamo notato che gli allievi stavano usando la parola “omosessuale” come termine di abuso” ha riferito Annie Gammon, una degli insegnanti.
ALLIEVI ENTUSIASTI - Il sistema, riporta oggi l’Independent, sta avendo talmente successo che Elly Barnes, l’insegnante che l’ha ideato sta ricevendo richieste anche da altri istituti del Regno. Anche una scuola di Perth, in Australia, ha espresso il suo interesse. Elton John e Alessandro Magno, Oscar Wilde e Riccardo Cuor di Leone, Martina Navratilova e, persino, William Shakespeare, vengono tutti studiati, in diverse materie e nel corso di un mese, per sottolineare il contributo dei gay, delle lesbiche e dei bisessuali nella storia e nelle arti.
“TI AIUTA A CAPIRE” - Durante l’ora di informatica, per esempio, il corso si concentra su Alan Turing, il matematico di Bletchley Park che aveva decrittato molti dei codici tedeschi e che si suicidò a soli 42 proprio a causa di una persecuzione omofobica contro di lui. “Ti aiuta a capire e credo che tutti dovrebbero seguire queste lezioni“, ha detto all’Independent Jo Farrelly, 11 anni. “‘Non volevo essere associato a gay o lesbiche, ma ora non ho problemi“, ha aggiunto un altro allievo. La scuola ora sta progettando di usare lo stesso sistema per affrontare il tema dei disabili.
Fonte: www.giornalettismo.com
Di seguito inserisco un'animazione, suggeritami dalla collega Caterina Ferrari, realizzata da Bruno Bozzetto, che illustra il tema della diversità in maniera semplice ma assolutamente geniale.