La grande e più che giustificata preoccupazione di tanti docenti in vista del prossimo anno scolastico, nasce dallo sconvolgimento che si determinerà dal punto di vista organizzativo per la probabile diminuzione del tempo scuola (a partire dalle prime) e dalla cancellazione delle compresenze (in tutte le classi), che si rifletterà inevitabilmente sull'impossibilità di garantire una continuità didattica, di poter assicurare agli alunni esperienze didattiche laboratoriali o visite guidate, di poter individualizzare adeguatamente l'insegnamento. Il tutto sacrificato sull'"altare" del taglio alle spese dello Stato.
Ma siamo proprio sicuri che nella scuola l'origne degli sprechi sia il personale? Ma è poi vero quanto disse il ministro dell'economia: "Sappiamo tutti che la pluralità docente è un valore che mette la scuola primaria italiana ai primi posti nel mondo, ma non ce la possiamo permettere..."?
Porto un esempio concreto del mio Istituto inerente alla semplice convocazione di docenti di sostegno per le assegnazioni di inizio d'anno. La normativa prevede che per l'affidamento di tali incarichi vengano rispettate delle procedure di convocazione mediante telegramma che sono a carico dell'ente locale (e quindi comunque costi a carico della collettività).
Volete sapere quali sono stati i costi dei telegrammi che il comune di Ancona ha dovuto sostenere per 6 conferimenti di incarico per insegnanti di sostegno nel nostro Istituto?
Telegramma del 10/09/2008 | € 154.10 |
Telegramma del 12/09/2008 | € 442.90 |
Telegramma del 15/09/2008 | € 167.50 |
Telegramma del 22/09/2008 | € 432.60 |
Telegramma del 01/10/2008 | € 14.40 |
Telegramma del 02/10/2008 | € 61.30 |
TOTALE | € 1272.80 |
Quindi sono stati spesi ben 1272 euro, di cui 764.5 attribuibili ai ritardi nella formazione delle graduatorie di Istituto di prima fascia (tempistica sbagliata o non rispettata, problemi tecnici nella gestione del SIDI da parte della società EDS) solo per le procedure di convocazione finalizzate alla copertura di 6 posti di sostegno. A queste somme andrebbero aggiunte tutte le altre necessarie per la convocazione di altri docenti per i posti comuni e per la ricerca tramite telefono (spesso verso numeri di cellulari) per il reperimento dei supplenti durante l'anno scolastico. Provate poi a moltiplicare l'ipotetica somma finale per tutti gli Istituti d'Italia e scoprireste una vera e propria voragine di danaro solo per procedure che nell'era della digitalizzazione appaiono quanto meno obsolete.
Non era forse meglio tagliare questi sprechi e lasciare i docenti nelle loro classi?
Commenti
Vero, queste cose non vengono sottolineate.
ciao Roberto.
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