“Voi crescerete, e ve lo auguro, nel culto dei valori veri, nel culto della legalità, della solidarietà, dell’amore per il prossimo, del rispetto della persona umana qualunque sia il colore della sua pelle, qualunque sia la sua razza, qualunque sia la sua religione. Questo è l’augurio che vi faccio. Con tutto il cuore".
Terminava così un appassionato intervento in una scuola di Antonino Caponnetto, magistrato e uomo che ha speso tutto se stesso per promuovere la cultura della legalità sia durante la sua attività professionale, che nella successiva opera di sensibilizzazione e formazione a cui si è dedicato.
Educare alla legalità nella scuola significa innazitutto promuovere una cultura che chiama in causa non un singolo insegnante a cui affidare una disciplina codificata in proposte ed obiettivi specifici, ma tutti i docenti della classe chiamati da un lato a ricercare e valorizzare i contenuti, le metodologie e le forme di relazione e valutazione degli apprendimenti, dall'altro a testimoniare con i loro comportamenti ed atteggiamenti coerenza con la cultura dei valori civili e il rispetto dei diritti e dei doveri. Si tratta dunque di un'educazione trasversale, considerata come condizione e fine di ogni attività didattica, ma soprattuto strumento per costruire la conoscenza, la coscienza, il rispetto dei diritti e dei doveri, in un'ottica di prevenzione dei fenomeni di illegalità e devianza sociale ampiamente diffusi nella cultura del nostro Paese.
Partendo da questa premessa, non possiamo affidare ad un ordine di scuola specifico l'approccio al concetto di legalità: la scuola educa alla legalità per la sua specifica funzione, è la prima Istituzione in cui i bambini si relazionano con i loro pari e con gli adulti e, per questo, occorre che apprendano il rispetto di alcune regole e che abbiano una determinata condotta.
Il primo problema che si incontra a scuola nell'impostare un progetto di educazione alle regole è legata alla difficoltà di stabilire una coerenza tra quanto viene proposto in classe e quello che accade a casa, dove una sempre più debole funzione regolativa della famiglia finisce per favorire condotte spesso in contraddizione con quanto viene progettato concordato attraverso il patto di corresponsabilità.
Individuare le regole e far acquisire la consapevolezza della necessità di rispettarle è la grande sfida che affronta la scuola ogni giorno.
Sono molte le pratiche che solitamente si attuano in classe o, generalmente, negli spazi scolastici per educare alle regole. Resta fondmentale che i bambini, quali attori attivi e consapevoli del percorso, restino costruttori di conoscenza anche a proposito in fatto di regole. Diventa opportuno un approccio ludico all'educazione alla legalità, come, ad esempio, organizzare e realizzare una "Caccia alle regole", attraverso cui i bambini scoprono l’importanza di avere regole definite, chiare e condivise. Queste regole possono poi essere suddivise in tre grandi categorie: regole per la sicurezza, regole che servono per imparare, regole che servono per la buona educazione (vedi il progetto “CRESCERE TRA AUTONOMIA E REGOLE" della Direzione Didattica di Albino - BG).
La palestra e l'attività di gioco-sport in genere restano opportunità preziose per la nostra causa in quanto i bambini, sperimentando momenti di socializzazione, di condivisione e di confronto, provano in un contesto concreto il valore delle regole e l’importanza del loro rispetto. Provate durante una partita di calcio a prendere il pallone con le mani e a ralizzare una rete. Dalle reazioni dei bambini sull'infrazione di una norma non punita e dalle riflessioni conseguenti è possibile costruire percorsi di approfondimento decisamente significativi.
Educare delle regole resta dunque fondamentale al fine di creare quel clima sociale positivo in classe, indispensabile per ogni forma di apprendimento e per promuovere modalità di convivenza civile che sappiano valorizzare ogni individuo, nel rispetto di ogni forma di diversità.
Approfitto dell'occcasione per ricordare che sui temi della convivenza a scuola e, dunque, dell'educazione alla legalità, è incentrato il grande concorso "Crescere è un'arte", promosso da GIOTTO FILA.
Oltre a questo informo che il MIUR ha promosso una serie di progetti a sostegno dell'Insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" in collaborazione con il Parlamento e rivolti a studenti di vari ordini di scuola:
- Lezioni di Costituzione per le scuole secondarie di secondo grado, invitate a cogliere il senso di un articolo della Carta costituzionale nella realtà del proprio ambiente
- Vorrei una legge che... per stimolare i bambini delle classi quinte delle primarie e delle prime delle scuole secondarie di primo grado a diventare giovani legislatori
- Testimoni dei diritti rivolto alle classi seconde delle scuole secondarie di primo grado per richiamare l'attenzione sui diritti umani e sulla Dichiarazione universale approvata dall'ONU nel 1948
- Parlawiki–Costruisci il vocabolario della democrazia destinato alle quinte delle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo grado, che potranno illustrare alcune "parole chiave" della democrazia in forma multimediale
- Un giorno in Senato rivolto agli studenti delle classi II - III - IV di scuola secondaria di II grado
- Giornata di formazione a Montecitorio rivolto alle classi dell'ultimo biennio delle scuole secondarie di II grado.