Maestro Roberto - Tecnologie e didattica

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Scuola
Lettera di una precaria alla figlia: "Chi studia è un fallito, pensa a diventare bella!" PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Martedì 07 Settembre 2010 17:43

Pubblico la lettera scrtta da una mamma, insegnante precaria, a sua figlia, apparsa sul quotidiano "Il Messaggero" di ieri.
E' una testimonianza tanto vera quanto struggente di quale ricompensa oggi viene riconosciuta a chi ha investito nello studio e nel sacrificio  e di quelli che sono invece i modelli vincenti per sperare di assicurarsi un ruolo nella società, soprattutto per una donna.

Lascio a voi ogni altra considerazione, ma rimane una sensazione di rabbia e disgusto nel prendere atto di quelli che sono i valori di riferimento della nostra società e quanta ipocrisia è nascosta dietro tanti bei discorsi di chi ha la gestione dell'Istruzione Pubblica.

«Mio dolcissimo amore, al momento posso solo dirti che lo studio non paga, non rende migliori, rende dei falliti, non serve a niente: meglio imparare un mestiere, ragionare poco, e guadagnare presto».

È questo uno dei passi carichi di rabbia e amarezza contenuti in una lettera aperta che Rosalinda Gianguzzi un'insegnante precaria siciliana «delusa» dai tagli della riforma Gelmini scrive alla figlia che si appresta ad andare in prima elementare.

 
"Un Curricolo per la competenza linguistica" di M. Tiriticco PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Mercoledì 01 Settembre 2010 13:51

Una riflessione sulle competenze linguistiche, come quella di Maurizio Tiriticco, può aiutare ad orientare ed ispirare la redazione del curricolo di lingua italiana.
Si tratta di un'analisi sullo stato di assoluta carenza dei nostri ragazzi sul piano della comprensione e produzione linguistica, accertata da tutte le varie rilevazioni (OCSE, INVALSI, ecc) e sulle precise responsabilità che gravano anche sulle spalle dell'istituzione scolastica, per il fatto di non riuscire ad esercitare un'adeguata proposta educativa che contrasti l'impoverimento del tessuto linguistico sociale.

Il prof. Tiriticco non si limita a denunciare lo stato delle cose ma propone interessanti soluzioni, come quella di costruire un curricolo decennale coerente, raccordando al massimo i vari ordini di scuola e quello di insistere molto sul fronte informativo e su quello formativo della lingua italiana.
"Sarà comunque importante che l’insegnante… non insegni! Che parli di meno e faccia fare e parlare e scrivere di più! Il linguaggio va stimolato, non va insegnato." Questa è l'ultima stimolante riflessione che vi lascia e spero possa rappresentare un utile contributo per la vostra attività.

Leggi e scarica Un curricolo per la competenza linguistica

Dello stesso autore invito anche a leggere Formatività della scrittura manuale 

 

 
Firma anche tu il Manifesto degli Insegnanti! PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Domenica 04 Luglio 2010 18:23

Si è recentemente svolto il Venezia Camp 2010, primo evento live organizzato dai promotori di La scuola che funziona, vera e propria comunità di insegnanti che si incontrano online per promuovere le buone pratiche nella scuola italiana.
Al termine dell'incontro è stato proposto una sorta Giuramento di Ippocrate per i docenti: Il Manifesto degli Insegnanti.
Io l'ho già sottoscritto e consiglio di farlo anche a voi per un duplice motivo: innanzitutto perchè sono convinto che nessuno dei 13 articoli che lo compongono possa essere messo in discussione e poi perchè, sottoscrivendo questo impegno, potrete ricevere direttamente la password per interagire con la comunità di La scuola che funziona (potrete richiederle anche senza firmare il Manifesto ma così semplificate tutto...).

Ecco gli articoli del Manifesto degli Insegnanti

1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.

2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
 
Ancora sulla manovra finanziaria: a regime ogni docente ci rimetterà mediamente 29.000 euro! PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Mercoledì 09 Giugno 2010 20:44

Torno, mio malgrado, a parlare della manovra finanziaria segnalando uno studio realizzato da Tuttoscuola, un magazine non sospettabile di atteggiamenti ideologici o di parte.
Ebbene questa ricerca porta alla conclusione che l'effetto di questa TASSA nei confronti del personale della scuola comporterà, a fine carriera, un taglio medio di 29.000 euro (non ho aggiunto erroneamente uno 0...  trattasi di ventinovemila euro!) a docente, con punte che arrivano a 42.000!
E in TV non se ne parla...

"La manovra finanziaria del governo, mano a mano che viene disvelata nei suoi dettagli, riserva alla scuola sorprese sempre più amare

 Dalla prima lettura del decreto legge n. 78/2010 i sindacati, i media e gli addetti ai lavori hanno stimato nei giorni scorsi un effetto medio su circa metà del personale della scuola di 2-3 mila euro (a seconda delle stime) all'anno per il triennio 2011-2013. Tutto confermato, ma il fatto è che c'è molto di più.

 
La scuola italiana e la manovra economica PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Martedì 01 Giugno 2010 15:23

Ormai è chiaro. La scuola italiana ed i docenti in particolare, risultano annoverati nei bilanci dello Stato tra le voci "Spese inutili", vista la portata del taglio che si sta abbattendo per effetto di questa sciagurata manovra finanziaria.
Dopo il post  dedicato a questo argomento di qualche giorno fa, inserisco una raccolta di articoli  pubblicati in rete che chiariscono definitivamente l'incidenza della finanziaria sugli stipendi dei docenti e sui bilanci delle Istitutzioni scolastiche.

Finanziaria: taglio di 104milioni all'anno alle risorse del Miur

Tecnica della scuola – 1 giugno 2010  -  di Reginaldo Palermo

Lo prevede il 1° comma dell'articolo 2 del decreto legge. La tabella allegata al decreto illustra nel dettaglio la manovra. Altri 9 milioni tagliati dai fondi del Mef destinati al pagamento delle supplenze.

L’articolo 2 del decreto legge in materia di bilancio approvato nei giorni scorsi dal Governo reca il titolo  “Riduzione e flessibilità negli stanziamenti di bilancio”; leggendolo con attenzione si scopre che il già magro bilancio del Ministero dell’Istruzione verrà ridotto nei prossimi 3 anni di altri 310 milioni,  poco più di 100milioni per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013.

 
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