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Scuola
11 febbraio 1950: discorso di Piero Calamandrei in difesa della scuola pubblica PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Mercoledì 02 Marzo 2011 18:11

Lascio a voi ogni riflessione sulle parole di Piero Calamandrei, pronunciate l'11 febbraio 1950 a Roma nel corso del III Congresso in difesa della Scuola Nazionale.

Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

 
Vogliono abolire gli scatti di anzianità per il personale della scuola! PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Giovedì 03 Febbraio 2011 13:10

Noi ci preoccupiamo di rivendicare il recupero dei due anni di progressione di carriera e il Governo sta studiando un decreto per cancellare per sempre ogni forma di aumento legato all'anzianità di servizio!

Allego questa nota dell'ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) che informa in merito ad un provvedimento che, se approvato, non mancherà di suscitare reazioni e polemiche, legate soprattutto ai criteri su cui si baserenno i nuovi strumenti di premialità. 

Da indiscrezioni di fonte giornalistica e sindacale, apprendiamo che, a seguito del rifiuto da parte di docenti e ata di farsi valutare nella sperimentazione prevista dal Miur, i ministri Gelmini, Tremonti e Brunetta stanno per approvare un decreto che cancella per sempre gli scatti biennali di anzianità e i gradoni per il personale di ruolo in servizio presso le istituzioni scolastiche.

 

 
Scrutini: quando la valutazione si trasforma in vendetta... PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Martedì 01 Febbraio 2011 18:57

In piena fase di scrutini mi capita di leggere questa riflessione di Rosario Mazzeo sulla valutazione nella scuola, per Il Sussidiario.
E' un vademecum rivolto ai Collegi dei Docenti nel tentativo di restituire la valenza educativa al fondamentale adempimento della valutazione, troppo spesso invece trasformato in una sorta di... vendetta del docente nei confronti dello studente.

“Ci vedremo a Filippi”. È una delle frasi “fatte”, usata per significare che prima o poi in certe situazioni si arriverà alla resa dei conti.

“Ci vedremo a Filippi” fu infatti il saluto dello spettro di Cesare, apparso in sogno, la notte prima della battaglia di Filippi, a Bruto, suo assassino, che poi venne ucciso da Ottaviano e Antonio proprio a Filippi. 

 

Con questa frase, spesso, durante le lunghe lezioni di greco e latino, al ginnasio, venivano ammoniti gli studenti della mia generazione. Ricordo l’impressione di sarcasmo e minaccia con cui certi docenti apostrofavano la classe con l’aforisma sopra citato: “Attenti. Al momento opportuno ve la farò pagare”. E il momento opportuno, che immancabilmente si ripeteva, era proprio lo scrutinio trimestrale.

 

 
Barak Obama e un diverso concetto di scuola pubblica PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Giovedì 27 Gennaio 2011 14:35

obama, aereo, scuola

Mentre nel nostro Paese le politiche scolastiche sono ormai direttamente gestite dai Ministeri dell'Economia (purtroppo a sinistra come a destra), arriva dall'America un messaggio di speranza.
Barak Obama ha recentemente affermato l'assurdità di ridurre le risorse alla scuola «è come alleggerire un aeroplano troppo pesante eliminando proprio il suo motore».
Raramente mi era capitato di ascoltare una metafora così calzante. L'istruzione pubblica come propulsore di un intero Paese, autentico investimento sul  futuro dello Stato.

 
Scatti di anzianità: l'ennesima umiliazione per gli insegnanti PDF Stampa E-mail
Opinioni - Scuola
Domenica 23 Gennaio 2011 08:36

scuola, stipendi, tagli

Questo governo e questo ministro hanno stabilito un vero e proprio record.
Anche la Gelmini, come tutti i suoi predecessori, appena insediatasi a Viale Trastevere, dichiarò che uno dei problemi della Scuola era rappresentato dalle scarse  retribuzioni dei docenti, per cui si sarebbe impegnata a reperire le risorse necessarie per adeguarli secondo criteri meritocratici (una sorta di mantra di questa maggioranza, salvo poi scoprire quanti amici e amici degli amici vengano sistemati in ruoli chiave della Pubblica Amministrazione).
La ministra non perde tempo e dove va a tagliare "sprechi" per ricavare le risorse necessarie? Nella scuola!!! Riduce il tempo scuola, elimina l'insegnante specialista di inglese e toglie le compresenze, tagliando dal'organico circa 100.000 docenti. Si abbassa l'offerta formativa e si promette che il 30% dei risparmi sarebbe tornato ai lavoratori della scuola, sotto forma di aumenti retributivi.

 
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