Il titolo di questo post termina inevitabilmente con un punto interrogativo, in quanto la sequenza per il rinnovo contrattuale sembra ancora lontana dalla sua cocnclusione.
Ma se fossero applicati i parametri previsti dal comparto pubblica amministrazione, che prevedono un aumento medio del 3,48% della retribuzione, gli stipendi dei docenti crescerebbero mediamente di 75 euro LORDI per i docenti e 59 euro LORDI per gli ATA.
Naturalmente, trattandosi di incrementi medi, è facile comprendere come, ad esempio, per gli insegnanti di infanzia e primaria, che appartengono al segmento retributivo più basso, questi aumenti sarebbero ancora più miseri.
Domani ci sarà un nuovo incontro all'ARAN in cui i sinacati chiederanno presumibilmente nuove risorse e l'integrazione delle somme stanziate per i due "bonus" negli stipendi. Se da un lato questo eventuale provvedimento potrebbe rappresentare un colpo mortale ai principi di meritocrazia che avevano ispirato l'istituzione della premialità, dall'altra è piuttosto difficile immaginare di applicare seri criteri di questo tipo, prima di aver portato almeno vicino alla decenza e alla media dei Paesi europei, i profili stipendiali di insegnanti e personale tecnico delle scuole.
Fonte: Il Sole 24 Ore